Dopo che ieri è stato annunciato che l’esame di Maturità tornerà alla versione classica, con ben due prove scritte, è esplosa la delusione e la rabbia degli studenti.
“Si ignora che c’è stato il Covid”
Proprio ieri il ministro Bianchi ha confermato che la Maturità 2022 vedrà il ritorno di due prove scritte, la prima prova di italiano e la seconda prova che varierà da scuola a scuola, e in più, per concludere, il colloquio orale. È un totale cambio di rotta rispetto all’esame di Maturità 2020 e 2021 che invece avevano visto gli studenti affrontare una sola lunga prova orale. La differenza sostanziale è che nel 2020, da marzo in poi, la scuola ha convissuto interamente con la didattica a distanza. Il 2021 ha visto un alternarsi di lezioni in presenza e scuole chiuse per ordinanza o per contagi. Durante questo anno scolastico le scuole sono rimaste sempre aperte, nonostante spesso i focolai in classe abbiano costretto alle quarantene.
Ma dopo tre anni a singhiozzo, i maturandi 2022 non si aspettavano proprio un ritorno degli esami in versione pre-Covid. Perché, sostengono, loro hanno subito le conseguenze della pandemia e ancora le subiscono.
Dalla Rete degli Studenti Medi fanno sapere:
“Non si tiene conto degli ultimi tre anni, penalizzati da un esame senza senso. Così non ci stiamo: se il ministero non ci convoca non possiamo evitare di mobilitarci”.
Questo è stato il commento a caldo della Rete Studenti Medi secondo cui il Ministero non ha tenuto conto delle difficoltà degli ultimi tre anni.
Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi ha aggiunto:
“Siamo sconcertati da questa proposta. Il ministero non convoca le associazioni studentesche da mesi. Ci aspettavamo, però, che venissero comunque prese in considerazione le nostre proposte e le richieste di una comunità larga e responsabile. Non siamo dei nullafacenti, ma abbiamo seri dubbi che il percorso formativo di uno studente si valuti in base a questa proposta di Esame di Stato. Vorremmo che ci si concentrasse sul percorso personale di ogni studente, non su capacità acritiche. Gli scritti, specialmente la seconda prova, mettono in difficoltà chi ha vissuto la scuola a singhiozzi come negli ultimi tre anni. Se bozza di esame sarà confermata, non possiamo escludere la mobilitazione nazionale”.
Proteste sotto al Miur contro le prove scritte alla Maturità
Per protestare contro il ritorno degli esami in versione classica, per venerdì 4 febbraio la Rete degli Studenti terrà una manifestazione a Roma sotto il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca.
Tommaso Biancuzzi ha spiegato:
“Saremo sotto al ministero dell’Istruzione e nelle piazze del Paese. Abbiamo aspettato fin troppo: servivano certezze per gli studenti e non patiboli. L’esame così rischia di essere una condanna per tutti noi. Vogliamo un esame senza scritti e con una tesina che ci permetta di elaborare, studiare e collegare quello che abbiamo imparato in questi anni. Basta giocare sulla nostra pelle”.
La protesta sarà probabilmente in tutta Italia, come lascia intendere Luca Redolfi, coordinatore
nazionale dell’Unione Degli Studenti:
“Da mesi le studentesse e gli studenti del paese si mobilitano esprimendo la necessità di cambiare il modello di scuola nel nostro paese Il Ministro continua però a non ascoltare le studentesse e gli studenti e a non convocare le associazioni studentesche. Per questo il 4 febbraio saremo nelle
piazze di tutto il paese a ribadire che vogliamo essere ascoltati, una volta per tutte”.
Resta da vedere se le proteste serviranno a convincere il Ministro o se l’esame di Maturità 2022 sarà quello che sancirà il definitivo ritorno delle prove scritte.