Dopo la nomina a ministro dell’istruzione di Lorenzo Fioramonti e la paura degli studenti per una nuova formula di svolgimento degli esami di stato, si torna a parlare di maturità 2020. In particolare stanno sorgendo dubbi sulle prove invalsi e il loro rapporto con la maturità 2020.
Molti studenti, negli ultimi giorni, si sono chiesti se la prova invalsi potesse diventare uno dei requisiti di ammissione alla prossima maturità.
La paura deriva dalla volontà dell’ex Ministro dell’Istruzione Marco Busetti di rendere la prova d’obbligo per l’ammissione alla maturità.
La risposta alla domanda è giunta direttamente dal neo ministro Fioramonti. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il ministro ha dichiarato che “il test Invalsi è utile ma non deve essere requisito di ammissione alla maturità. L’anno scorso non era obbligatorio e l’hanno fatto praticamente tutti, credo che se fosse obbligatorio avremmo l’effetto di spaventare insegnanti e studenti”.
Le prove invalsi per la maturità 2020 saranno quindi somministrate agli studenti anche quest’anno ma non rientreranno nei requisiti di ammissione alla prossima maturità; avranno quindi solo una finalità conoscitiva al fine di valutare le competenze raggiunte in Italiano, Matematica e Inglese.
AGGIORNAMENTO: LE PROVE INVALSI SARANNO OBBLIGATORIE MA IL PUNTEGGIO NON SARÀ RILEVANTE PER IL CALCOLO DEL VOTO FINALE.
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