È stato finalmente diffuso dal Ministero dell’Istruzione il protocollo di sicurezza per gli esami di Stato 2021, che inizieranno il prossimo 16 giugno.
Di fatto vengono confermate le misure dello scorso anno ma con una significativa eccezione: niente mascherine FFP2. Le mascherine saranno obbligatorie ma dovranno essere quelle di tipo chirurgico. Saranno vietate anche le mascherine “di comunità”, cioè quelle autoprodotte.
Viene ribadita la distanza di 2 metri tra studente e commissione, così come potrà esserci solo un accompagnatore. Resta l’obbligo di igenizzare le mani.
Protocollo di sicurezza per gli esami di Stato: cosa succede in caso di Covid o quarantena
Come già detto, l’esame di maturità sarà anche quest’anno un maxi colloquio orale. Si inizierà in base ad una lettera estratta dalla commissione il lunedì precedente l’avvio degli esami. Il calendario quindi sarà reso noto solo il 14 giugno e ciascuna sottocommissione potrà esaminare 5 candidati al giorno per una durata di un’ora per ogni colloquio.
Ma cosa succede se il giorno dell’esame lo studente è malato o è in quarantena? Stando al protocollo, lo studente potrà sostenere l’esame in videoconferenza.
il protocollo di sicurezza per gli esami di Stato prevede anche che lo strumento della videoconferenza possa essere utilizzato anche nel caso si aggravi la situazione epidemiologica, su decisione del dirigente scolastico che dovrà applicare specifici protocolli di sicurezza nazionale. Considerando l’abbassarsi della curva dei contagi, questa eventualità sembra al momento remota.
Insomma, l’esame di maturità 2021 sarà abbastanza simile a quello del 2020, sia per modalità (maxi colloquio orale) sia per misure di sicurezza.
Alcune Regioni implementeranno tali misure permettendo agli studenti maturandi di vaccinarsi prima dell’esame. È il caso di Lazio e Lombardia. Si lavora anche all’ipotesi di vaccinare gli studenti prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Sarebbe una modalità che consentirebbe ai prossimi maturandi 2022 di poter vivere un anno scolastico più sereno rispetto agli ultimi due segnati da chiusure e didattica a distanza. E chissà che non possa consentire il ritorno dell’esame di maturità classico con le tanto temute prove scritte.