Maturità 2020: la proposta degli studenti

Mancano 59 giorni alla maturità 2020, o meglio, al giorno stabilito mesi fa nel quale gli studenti maturandi avrebbero dovuto sostenere la prima delle tre prove degli esami di stato.

Ad oggi, quasi nulla è chiaro di quella che sarà la maturità 2020, messa in ginocchio come tutto il resto, dal COVID-19.

Qualche giorno fa il Ministro ha reso noto che molto probabilmente non sarà possibile tornare dietro ai banchi di scuola neanche nel mese di Maggio.

LEGGI: SCUOLE CHIUSE: PROBABILMENTE NON SI TORNERÀ A MAGGIO.

Commissione Interna e un’unica maxi-prova orale, queste le informazioni quasi certe che gli studenti hanno a disposizione.

Lo sgomento tra i maturandi è evidente, a tal punto da spingere alcuni di loro a scrivere le proprie considerazioni a riguardo di questa situazione.

In questo articolo pubblichiamo alcune delle parole presenti in una delle tante lettere rivolte al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.

LE PAROLE DEGLI STUDENTI

“Gentile Ministra Azzolina,

sono uno studente privilegiato. Mi definisco in questo modo perché la mia situazione famigliare è positiva, perché ho a disposizione smartphone, pc e rete internet, perché ho un buon metodo di studio e sono sempre andato molto bene a scuola.” – si, perché contrariamente a quanto, ogni giorno ci viene ripetuto dai media, la didattica a distanza non sembra funzionare bene ovunque.

“Da qualche settimana partecipo alla gestione di una pagina Instagram (nomaturità2k20) e Twitter (studentiad2020) insieme ad alcuni amici. Inizialmente avevamo creato la pagina per contestare quanto era stato deciso sull’esame di maturità, senza sperare di ottenere grandi risultati, ma più per poter dire di avere provato a cambiare le cose.

Ma poi le cose sono cambiate davvero.

Crescevano i nostri contenuti (articoli, news, esperienze) e crescevano le nostre visualizzazioni, fino a diventare migliaia. Moltissimi hanno iniziato a scriverci raccontandoci le loro esperienze riguardo la didattica a distanza, di fatto senza che lo chiedessimo. Ho letto storie che mi hanno sollevato, colpito, turbato. Ho capito che quello che io e i miei amici stavamo facendo non era più un inutile sfizio; era un dovere: il dovere di dare voce a chi si fida di noi, a chi ci vede come un punto di riferimento, a chi ci ringrazia ogni giorno per il poco che stiamo facendo.

E’ stato a quel punto che ho capito di essere uno studente privilegiato.”

LA SITUAZIONE DI ALCUNI STUDENTI

“Due famigliari sono morti di Covid. Siamo due fratelli con una connessione scarsa”.

“Siamo in sei in una casa piccolissima, non ho una stanza personale, né un angolo tranquillo dove seguire le videolezioni”.

“Mio papà è un medico e non lo vedo da più di un mese. Si isola per proteggermi”.

“Mia mamma lavora. Non è facile seguire le lezioni perché devo badare alla mia sorellina di due anni.”

Queste solo alcune delle terribili situazioni che gli studenti, come tutto il resto della popolazione, sta vivendo sulla propria pelle.

“La didattica a distanza ha molti problemi, ma è anche un grande strumento. E’ stato stupefacente il modo in cui, fin dall’inizio e senza esitare, molti insegnanti hanno condiviso contenuti e videolezioni con noi studenti. Tuttavia molti altri non l’hanno fatto. La didattica a distanza è stata resa obbligatoria solo dall’8 aprile. Ci sono classi che potenzialmente per 43 giorni non hanno svolto una sola lezione.”

“Come si può fare un esame se non si è stati in grado di garantire il servizio scolastico per più di un mese?”questa la domanda che si pongono gli studenti.

“Preparare l’esame porta via tempo alla didattica a distanza. Nemmeno i migliori insegnanti riusciranno a portare a termine il programma didattico di questo passo. Usiamo questo tempo per finire il programma e arrivare più preparati all’università o al nostro futuro impiego.”

“Stanchi di criticare e basta, abbiamo provato a proporre vie alternative. Abbiamo elaborato una proposta alternativa all’esame che, lo dico sinceramente, non sappiamo quanto possa essere reale, ma riguardo la quale gradiremmo avere una Sua risposta.”

LA PROPOSTA PER LA MATURITÀ 2020

Gli studenti propongono:

1. l’eliminazione del colloquio orale;

2. la valutazione sulla base della media degli ultimi tre anni e un bonus di 0-10 punti attribuito dalla commissione interna sulla base del percorso scolastico dello studente, il miglioramento, la partecipazione alla didattica a distanza.

La lettera continua – “E’ vero, #lascuolanonsiferma. Non facciamola fermare per un esame incompleto e superfluo. Facciamo continuare l’istruzione, facciamo proseguire la didattica a distanza, costruiamo la nostra cultura invece di preoccuparci di verificarla nel modo sbagliato.

Se ha letto questa lettera, La ringrazio. La ringrazio davvero.

Studente privilegiato”

Queste le parole che sembrano essere la voce della maggior parte dei maturandi in Italia.

Per quanto reale possa essere la proposta degli studenti, maturansia si impegna ad essere sempre dalla vostra parte. Speriamo di riuscire ad arrivare a chi di dovere per avere risposte chiare su quella che sarà la maturità 2020.

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