Non c’è pace per gli studenti che il prossimo giugno affronteranno la maturità, neanche il giorno di Natale. Nella serata del 25 Dicembre, il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, attraverso una lettera, ha rassegnato le dimissioni al premier Conte.
Alla base della scelta del ministro, l’approvazione della Manovra di Bilancio, con il mancato stanziamento dei fondi attesi per l’istruzione, ritenuti insufficienti dal ministro Fioramonti.
Lo stesso ministro, qualche settimana fa, aveva dichiarato il suo malcontento: «La scuola in questo Paese avrebbe bisogno di 24 miliardi. I 3 miliardi che io ho individuato, non sono la sufficienza» ma rappresentano «la linea di galleggiamento».

LE PAROLE DEL MINISTRO FIORAMONTI
«Sarebbe servito più coraggio da parte del Governo per garantire quella “linea di galleggiamento” finanziaria di cui ho sempre parlato, soprattutto in un ambito così cruciale come l’università e la ricerca – scrive il ministro in un post pubblicato Facebook.
«Si tratta del vero motore del Paese, che costruisce il futuro di tutti noi. Pare che le risorse non si trovino mai quando si tratta della scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore da destinare ad altre finalità quando c’è la volontà politica».
Il ministro continua: «Prima di prendere questa decisione, ho atteso il voto definitivo sulla Legge di Bilancio, in modo da non porre tale carico sulle spalle del Parlamento in un momento così delicato. Le ragioni sono da tempo e a tutti ben note: ho accettato il mio incarico con l’unico fine di invertire in modo radicale la tendenza che da decenni mette la scuola, la formazione superiore e la ricerca italiana in condizioni di forte sofferenza».
Indiscrezioni fanno pensare a Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, come papabile per diventare ministro durante la formazione del governo Conte-bis.
A questo punto è lecito chiedersi se ci saranno cambiamenti riguardanti la maturità 2020, che fino ad ora è già stata protagonista di variazioni.
Attendiamo chiarimenti da parte del MIUR.