Cittadinanza e costituzione: cinque temi che la commissione potrebbe chiederti

Starai pensando: “Non bastavano già le migliaia di cose che devo studiare? Anche questa no!”

Eppure ti tocca!

Questo articolo viene però in tuo soccorso: ecco tutto quello che devi sapere per affrontare il colloquio orale con più tranquillità e consapevolezza.

I nostri consigli: cittadinanza e costituzione, di cosa si tratta?

Come dice il MIUR, si tratta di sviluppare in tutti gli studenti competenze e quindi comportamenti di cittadinanza attiva ispirati, tra gli altri, ai valori della responsabilità, legalità, partecipazione e solidarietà.

Il tutto finalizzato alla conoscenza, alla riflessione e al confronto attivo con i principi costituzionali che rappresentano un momento fondamentale per la crescita di queste competenze negli studenti. Spetta a tutti gli insegnanti far acquisire gli strumenti della cittadinanza, in particolare ai docenti dell’area storico-geografica e storico-sociale.

L’obiettivo è quello di sviluppare:

  • L’identità della persona;
  • la sua educazione culturale e giuridica;
  • la sua azione civica e sociale.

Cinque temi di Cittadinanza e costituzione che la commissione potrebbe chiederti

Diritti umani

Cittadinanza e costituzione: cinque temi che la commissione potrebbe chiederti | Maturansia

Sicuramente un tema di forte attualità (basti pensare alla situazione della guerra in Ucraina). 

I diritti umani sono sempre più al centro della discussione pubblica e politica.

Per essi si intendono sia quei diritti del singolo sanciti dalle Convenzioni Internazionali, sia quelli che si possono trovare nelle costituzioni degli Stati, spesso frutto di tradizioni comuni.

Possiamo definire 5 principali diritti umani:

  • Il diritto alla vita;
  • il diritto alla libertà individuale;
  • il diritto ad un’esistenza dignitosa;
  • il diritto alla libertà religiosa;
  • il diritto ad un giusto ed equo processo.

Spesso, purtroppo, vengono violati nonostante la moltitudine di trattati che li tutelano.

Molte lotte sociali e popolari si sono battute per ottenere tutti i diritti che oggi diamo per scontati.

Un esempio? Il movimento delle Suffragette nato nel 1872, in cui le donne inglesi lottarono per i propri diritti, ottenendo il diritto al voto.

Agenda 2030: gli obiettivi internazionali per lo sviluppo sostenibile

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L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità.

Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, l’Agenda è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile inquadrati all’interno di un programma più vasto costituito da 169 traguardi da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030.

I 17 obiettivi principali, o chiamati goal sono: 

  • Sconfiggere la povertà;
  • sconfiggere la fame;
  • salute e benessere;
  • istruzione di qualità;
  • parità di genere;
  • acqua pulita e servizi igenico-sanitari;
  • energia pulita ed accessibile;
  • lavoro dignitoso e crescita economica;
  • imprese, innovazione ed infrastrutture;
  • ridurre le diseguaglianze;
  • città e comunità sostenibili;
  • consumo e produzione responsabili;
  • lotta contro il cambiamento climatico;
  • vita sott’acqua;
  • vita sulla terra;
  • pace, giustizia ed istituzioni solide;
  • partnership tra paesi per raggiungere tutti gli obiettivi.

Ad oggi l’Agenda 2030 resta uno degli obiettivi più sentiti dalla popolazione e da quasi tutti gli Stati.

Molti movimenti sono nati sotto la bandiera di questa agenda, ad esempio il movimento Fridays for Future, fondato dalla coraggiosa Greta Thunberg, che si batte da anni per avere un mondo migliore da poter condividere con tutti gli esseri umani.

Il parlamento

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Si tratta di un organo che detiene il potere legislativo del nostro paese.

È composto da due camere: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica.  

La camera ha 400 deputati mentre il senato 200 senatori.

Una legislatura (ovvero il periodo che intercorre tra due elezioni) è di 5 anni.

Tutti e due gli organi parlamentari sono eletti a suffragio universale dai cittadini. Possono votare per entrambe le camere tutti i cittadini maggiorenni.

Il presidente della repubblica

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Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale, è un organo costituzionale e si trova in una posizione di parità e di indipendenza rispetto agli altri organi dello Stato. 

Svolge la funzione di garante della Costituzione ed è un organo imparziale, al di sopra delle parti. L’elezione del Presidente della Repubblica avviene in modo indiretto, perché eletto dal Parlamento in seduta comune.

Per essere eletti Presidente della Repubblica bisogna essere cittadini italiani, godere di diritti civili e politici e avere un’età minima di 50 anni.

Il Presidente della Repubblica rimane in carica per 7 anni, ed è rieleggibile.

Negli ultimi sei mesi del suo mandato (chiamati “semestre bianco”) il Presidente della Repubblica può compiere solo atti di ordinaria amministrazione.

I poteri del Presidente della Repubblica si suddividono in poteri di funzione legislativa, esecutiva e giudiziaria.

I poteri di funzione legislativa sono:

  • inviare messaggi alle camere;
  • sciogliere anticipatamente le camere;
  • indire il referendum abrogativo;
  • promulgare le leggi (veto sospensivo);
  • emanare decreti legge e legislativi;
  • nominare 5 senatori a vita.

I poteri di funzione esecutiva sono:

  • nominare il Presidente del Consiglio e i Ministri;
  • nominare i funzionari amministrativi (ambasciatori);
  • nominare gli esperti del CNEL (Consiglio Nazionale;dell’Economia e del Lavoro);
  • ratificare i trattati internazionali;
  • conferire onorificenze;
  • firmare la dichiarazione di guerra;
  • dirigere le forze armate.

I poteri di funzione giudiziaria sono:

  • presiedere il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura);
  • nominare 5 giudici della Corte Costituzionale;
  • concedere la grazia (una volta sola per mandato) e commutare le pene.

Il presidente del consiglio

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Il Presidente del Consiglio dei Ministri viene nominato dal presidente della Repubblica, spesso si tratta di un leader del partito vincente o della coalizione vincente.

Il Presidente del Consiglio è responsabile della politica generale del governo e presiede, promuove e coordina l’attività dei ministri. Inoltre convoca le riunioni del Consiglio dei Ministri, ne dirige i lavori, assicura l’attuazione delle delibere di governo e mantiene i rapporti con tutti gli altri organi dello Stato.

La carica del Presidente del Consiglio è valida finché il governo rimane in carica e gode della fiducia del Parlamento, quando viene meno il governo cade e con esso il Presidente del Consiglio, che però rimane con potere minore fino all’elezione di un nuovo governo e quindi del suo successore.

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