1. La vita
Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio, nacque a Novum Comum (Como) intorno al 23 d.C. In giovane età prestò servizio militare in Germania per due lunghi periodi tra il 46 e il 58 d.C., partecipando a campagne militari di confine. Grazie a questa esperienza, conobbe personaggi importanti come il grande generale Gneo Domizio Corbulone, il generale e uomo di lettere Pomponio Secondo, e il giovanissimo Tito, in seguito imperatore. Dopo la morte di Claudio, Plinio si ritirò a vita privata, rinunciando a cariche pubbliche e impegni politici per la sua avversione nei confronti di Nerone. In seguito, sotto Vespasiano, Plinio iniziò un’attiva carriera come procuratore imperiale, senza rinunciare a una intensa attività letteraria, che lo porterà a scrivere alcune fra le sue opere più impegnative.
Sempre in questo periodo, Plinio svolse l’incarico di prefetto della flotta imperiale di stanza in Campania; fu tuttavia in questa esperienza, che trovò la morte il 24 agosto del 79 d.C., travolto dall’eruzione vesuviana. Il racconto della sua fine, che dobbiamo al nipote Plinio il Giovane, ha molto contribuito alla fortuna di Plinio come personaggio importante, sempre in cerca di soddisfare la sua curiosità scientifica.
2. La Naturalis historia
La gigantesca opera erudita di Plinio il Vecchio è la realizzazione più compiuta di una tendenza culturale del tempo, tesa all’acquisizione di un sapere enciclopedico anche se non si tratta di un’opera specialistica. I precedenti nella cultura romana non mancano: basti pensare alla trattatistica di Varrone e Celso o al manuale di architettura di Vitruvio. La novità di Plinio sta tuttavia nel fatto che nessuno mai aveva concepito un progetto di conservazione integrale dello scibile, né esistevano opere greche in qualche modo paragonabili.
Le cifre d’altronde sono notevoli: 34.000 notizie, 2000 volumi letti di cento autori diversi, e 170 dossier di appunti. Il risultato finale fu un’opera in 37 libri, destinata a inventariare l’insieme delle conoscenze acquisite dall’uomo. Di seguito lo schema dei libri con ogni macro-argomento relativo:
Libro I: Indice generale dell’opera e bibliografia libro per libro.
Libro II: Cosmologia e geografia fisica.
Libri III-VI: Geografia.
Libro VII: Antropologia.
Libri VIII-XI: Zoologia.
Libri XII-XIX: Botanica.
Libri XX-XXXII: Medicina.
Libri XXXIII-XXXVII: Metallurgia e mineralogia (con ampi excursus sulla storia dell’arte).
Il testo è preceduto da un’epistola dedicatoria rivolta al futuro imperatore Tito, in cui Plinio non manca di chiarire motivazioni e limiti della sua opera; questa lettera ci permette di datare il compimento dell’opera al 77-78 d.C. Dall’enciclopedia emerge inoltre la posizione filosofica dell’autore, che si avvicina allo stoicismo. Ne sono indizi una concezione dell’universo retta da una provvidenza divina, che parte da moti astrali ma ingloba anche le creazioni artistiche dell’uomo, come pure la vita dei più piccoli animali.
In chiosa, l’architettura dell’opera si lascia scomporre in blocchi omogenei (per esempio la geografia della terra, la botanica, i rimedi farmacologici, ecc.); da questo punto di vista, nonostante lo stile fosse, secondo la critica, “discutibile”, è certamente uno dei testi antichi meglio organizzati e consultabili.