1. La vita
Apollonio nacque alla fine del IV o verso l’inizio del III secolo nell’Egitto tolemaico. Secondo la tradizione, fu discepolo di Callimaco entrando successivamente in polemica con lui per divergenze in ambito di poetica: tuttavia restano dubbi su questo aspetto. Ad Alessandria Apollonio fu a capo della Biblioteca dopo Zenodoto, dal 260 a.C. circa al 246, assumendo anche l’incarico di precettore del futuro Tolomeo III Evergete. Il poeta, in un periodo di soddisfazioni dal punto di vista professionale, tuttavia avrebbe subito un insuccesso in occasione di una pubblica recitazione del suo poema intitolato Argonautiche o di parti di esso, scegliendo di ritirarsi in volontario esilio a Rodi (da cui la denominazione di “Rodio”) per dedicarsi alla revisione dell’opera. In seguito, avrebbe fatto ritorno ad Alessandria, dove il successo riscontrato dalla seconda redazione del poema gli consentì la conferma a capo della Biblioteca. Altri studiosi ritengono, in realtà, che il volontario esilio a Rodi non sia collegato con la composizione delle Argonautiche e che sia da collocare invece negli ultimi anni di vita del poeta. La data della morte è ignota, così come lo sono le circostanze.
2. Le Argonautiche
2.1. La struttura
A parte scarsi frammenti di altre opere poetiche possediamo le Argonautiche, celebre poema epico didascalico dell’antichità. Il poema è suddiviso in quattro libri e narra la mitica vicenda della conquista del vello d’oro da parte di Giasone e dei suoi compagni, imbarcati sulla nave Argo e detti per questo motivo “Argonauti”. I primi due libri raccontano il lungo viaggio per mare degli Argonauti da Pagase, in Tessaglia, alla Colchide; il III libro ha per argomento, invece, l’avventuroso soggiorno in Colchide, dove Giasone è sottoposto a prove eroiche dal re locale Eeta e dove sboccia la famosa storia d’amore fra l’eroe e Medea. Il IV libro narra la conquista del vello d’oro e le peripezie affrontate dagli eroi per fare ritorno in Tessagli...