1. Introduzione
L’impressionismo è una corrente artistica nata nella seconda metà dell’Ottocento, tra il 1870 e il 1880 a Parigi. Il termine “impressionismo” viene coniato dal critico d’arte Louis Leroy, commentando il quadro di Monet “Impression. Soleil Levant.”, dicendo che non apprezzava particolarmente l’opera proprio perché la vedeva poco più di un’impressione, gli sembrava incompiuta.
Il primo artista impressionista fu Éduard Manet, che formò questa avanguardia artistica intorno al 1860, ma non partecipò a nessuna mostra. La prima di queste mostre venne esibita nello studio del fotografo Nadar nel 1874, qui esposero circa trenta artisti, tra cui i più conosciuti:
Paul Cézanne
Edgar Degas
Claude Monet
Berthe Morisot
Camille Pissarro
Auguste Renoir
Alfred Sisley
L’avanguardia impressionista non fu accettata dalla società fino ai primi anni del 1880, soprattutto grazie a critici come Émile Zola. La resistenza a questa nuova arte era dovuta all’estetica di questa pittura che si distaccava completamente da quella accademica. Gli impressionisti volevano catturare la luce e i suoi effetti su forme e colori, per fare questo utilizzavano tecniche e composizioni alternative.
Dipingevano spesso en plein air ovvero all’aria aperta, invece che in uno studio;
utilizzavano tratti molto veloci del pennello;
rappresentavano paesaggi, scene di vita intima e passatempi.
2. Contesto storico
Il romanticismo e il realismo furono fondamentali per la formazione dell’impressionismo. Anche i pittori inglesi John Constable e William Turner influenzarono molto la nascita dell’avanguardia francese, grazie alla loro tecnica di rappresentazione realistica del momento, rinunciando alla rappresentazione romantica.
Diversi stimoli per l’arte impressionista arrivarono anche dall’oriente grazie dell’Esposizione Universale di Parigi del 1889. Charles Baudelaire, uno dei più importanti poeti del XVIII secolo, aveva distribuito già alcuni a...