1. La scuola buona di Don Milani
Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti (1923 - 1967) nasce a Firenze da madre di origine ebrea, e cresce all’interno di una famiglia estremamente colta e benestante, composta da scienziati e accademici, e che vanta conoscenze illustri come James Joyce e Hans-Joachim Staude. Nel 1933, a causa del fanatismo razziale, la famiglia Milani battezza i figli, ottenendo il riconoscimento di “non appartenenza alla razza ebraica”. Dopo il diploma del liceo Lorenzo e decide di dedicarsi all’arte e si iscrive all’Accademia di Brera, in quanto appassionato di pittura: è proprio mentre sta affrescando una cappella sconsacrata che scopre la sua vocazione religiosa. Appena ventenne si converte al cattolicesimo ed entra in seminario, diventando sacerdote nel 1947. Della sua famiglia, laica, nessuno approva la sua scelta, e don Milani si ritrova senza il sostegno dei suoi parenti, che non presenziano alla cerimonia di ingresso nell’ordine dei sacerdoti.
Nel 1947 viene assegnato alla parrocchia di Calestano, appena fuori Firenze, nella quale affianca come vira-parroco il sacerdote Daniele Pugi. La realtà in cui si trova catapultato è molto diversa rispetto a quella da cui proviene: la comunità è composta per la maggioranza da uomini umili che sono braccianti, pastori ed operai, molto spesso analfabeti. Davanti ad una situazione simile don Milani non resta a guardare, ma anzi, si rende subito conto del fatto che la Chiesa dovrebbe essere responsabile dell’educazione dei propri fedeli e degli emarginati, coloro che non hanno avuto le sue stesse possibilità di crescita personale. A Calenzano fonda quindi la sua prima scuola popolare serale per favorire l’emancipazione degli abitanti del paese, che per vari motivi non hanno avuto accesso all’istruzione.Nel 1949 il Ministero riconosce ed autorizza il conseguimento del diploma di quinta elementare per gli studenti di don Milani. Egli inizia ad insegnare tramite la lettura dei quotidiani, soffermandos...