3. La crittografia

1. Autenticazione, integrità, segretezza, non ripudio

La crittografia è il termine che indica un insieme di procedure con lo scopo di nascondere il significato di un messaggio e mostrarlo solo al mittente e al destinatario. La necessità di utilizzarla è nata nel V secolo a.C per lo scambio di informazioni militari riservate. A partire dal 750 d.C venne introdotta la crittoanalisi ovvero lo studio degli algoritmi che permettono di svelare il messaggio criptato senza conoscerne la chiave. Insieme alla crittografia, che è rappresentata dall'ideazione di metodi sempre più sicuri per cifrare i dati, creano la crittologia.

Processo di criptazione, immagine a cura di Alessandro Frasconi

In figura è stata rappresentata (in maniera schematica) la procedura di criptazione di un messaggio e da essa è possibile stabilire quali sono i componenti:

testo in chiaro: in inglese “plain text”, è il messaggio originale da criptare;

algoritmo di criptazione: un algoritmo è un insieme di operazioni elementari che occorrono per ottenere un determinato scopo, in questo caso per criptare il testo in chiaro. Questo prende in input: il testo in chiaro e la chiave di criptazione (in inglese "cipher key”);

messaggio criptato: in inglese “encrypted message”, è la stringa di output che si ottiene dall’algoritmo di criptazione e rappresenta il messaggio senza significato e illeggibile per chi non possiede la chiave.

Sotto l’immagine è rappresentato un esempio di criptazione: quella utilizzando il cifrario di Cesare. Questo algoritmo sarà spiegato in dettaglio al punto 4.

Con l’evoluzione della crittografia non è possibile garantire solo segretezza ai messaggi trasmessi ma assicura inoltre l’integrità del documento, l’autenticità del mittente e il non ripudio. 

Vediamo in dettaglio il motivo:

Integrità

Esiste un particolare algoritmo crittografico dal nome “hash” che trasforma un messaggio di l...

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