3. Il bilancio dello Stato italiano e altri documenti di politica economico finanziaria

Il bilancio dello Stato è un documento giuridico-contabile, approvato ogni anno dal Parlamento su proposta del Governo, che autorizza le spese e la riscossione delle entrate ed è fondamentale per l’attuazione delle politiche per il Paese. 

Nel bilancio dello Stato vengono contrapposte le entrate e le uscite, tra le entrate ci sono quelle tributarie (imposte e tasse), extratributarie e patrimoniali (vendita di beni); mentre tra le uscite ci sono quelle che riguardano il funzionamento dei servizi pubblici e le spese in conto capitale. 

Il bilancio dello Stato italiano e altri documenti di politica economico finanziaria
Bilancio dello Stato italiano 
  1. Bilancio corrente 
  2. Rendiconto dell’anno precedente 
  3. Bilancio di previsione per il triennio successivo 

La redazione del bilancio di previsione inizia con la presentazione del DEF con cui il Governo espone i propri obiettivi di finanza pubblica e di politica economica che vuole raggiungere nel triennio successivo. Successivamente secondo le istruzioni della ragioneria generale dello Stato, i diversi ministri possono formulare le proposte per il bilancio di previsione tenendo conto degli obiettivi. Ad ottobre viene presentata la manovra di bilancio per il prossimo triennio che, per essere approvata, deve acquisire il parere favorevole dell’Unione Europea e del Parlamento. 

Il disegno di legge di bilancio deve contenere il dettaglio delle previsioni di entrata e di spesa in attuazione della manovra di bilancio. Entro il 30 novembre, la commissione europea esprime il suo parere sulla manovra di bilancio valutando l’entità del disavanzo. L’approvazione definitiva del disegno di bilancio da parte del Parlamento deve avvenire entro il 31 dicembre. 

Con l’approvazione del bilancio di previsione, il Parlamento esercita una funzione di controllo e di merito sull’operato del Governo. Il bilancio di previsione, infatti, fornisce all’esecutivo un complesso di autorizzazioni ad accertare ed impegnare determinate entrate e uscite. 

La struttura del bilancio: il bilancio è organizzato in modo che tutte le voci di entrata e di uscita siano classificate con diversi livelli di aggregazione per facilitarne la lettura e la comprensione. 

Nel caso delle voci di spesa, le voci sono articolate in tre livelli di aggregazione che descrivono le finalità cui sono destinate le risorse dello Stato: 

  • missioni (funzioni-obiettivo): rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa → sono le grandi finalità perseguite dallo Stato attraverso la spesa pubblica = definiscono le politiche pubbliche di settore; 
  • programmi: aggregati di spesa con finalità omogenea con lo scopo di perseguire dei risultati definiti in termini di prodotti e servizi finali e di conseguire gli obiettivi stabiliti nell’ambito delle missioni. Solitamente ogni Ministero è responsabile di un programma; 
  • azioni: politiche attuate e servizi erogati nell’ambito di ciascun programma. 

Classificazione delle entrate: 

  • unità previsionali di base: insieme delle entrate che ciascun centro di responsabilità amministrativa ha il compito di accertare. Raggruppano aree omogenee di attività relative alle competenze di ciascun ministero. Le cifre stanziate hanno il carattere di previsione; 
  • titoli: raggruppamento in base al tipo di fonte da cui derivano le entrate → entrate tributarie, entrate extratributarie, entrate per alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti, entrate per accensione di prestiti e provenienti dall’emissione di titoli di debito pubblico; 
  • categorie: articolazione in base alla natura economica del cespite (imposte sul reddito o sul patrimonio) e divisione in capitoli a seconda dell’oggetto. 

Durante l’anno vigente occorre gestire il bilancio vigente, definito l’anno prima. La gestione del bilancio vigente consiste nella riscossione delle entrate previste ed effettuazione delle spese previste dalla legge di bilancio.

Durante l’esercizio finanziario è possibile effettuare l’adeguamento delle previsioni iniziali alle necessità richieste dall’effettiva realtà economica e finanziaria. 

La normativa prevede il ricorso a variazioni di bilancio. Per quanto riguarda le entrate è di dovere delle amministrazioni competenti curarne l’accertamento e la riscossione, dato che la previsione in questo caso non ha alcun valore limitativo. 

Per quanto riguarda le spese, si effettua la distinzione tra: 

  • spese nuove, non previste in bilancio, che richiedono l’istituzione di nuovi capitoli; 
  • spese maggiori, che richiedono un aumento delle assegnazioni già esistenti in bilancio. 

Le variazioni di spesa devono essere presentate dal Ministro dell’economia al Parlamento, il quale le deve approvare con legge sostanziale per evitare alterazioni dell’equilibrio di bilancio ipotizzato al momento dell’approvazione del bilancio preventivo. Il bilancio di previsione viene aggiornato alle nuove situazioni attraverso il bilancio di assestamento. 

Al termine dell’anno finanziario occorre verificare le entrate effettivamente incassate, quelle ancora da riscuotere (residui attivi), le spese effettuate e quelle ancora da pagare (residui passivi). Entro il 31 maggio dell’anno successivo, il Ministro dell’economia deve trasmettere il rendiconto dello stato alla Corte dei conti. Quindi, il 30 giugno vengono chiusi i conti dell’anno passato.
Il rendiconto è il documento contabile nel quale sono riassunti e dimostrati i risultati della gestione dell’anno finanziario. Esso permette di verificare la corrispondenza tra le previsioni e i risultati dell’esercizio. 

Fasi delle entrate

  1. accertamento: individuazione del debitore, ragioni e ammontare del credito; 
  2. riscossione: introito dell’importo accertato; 
  3. versamento: incasso effettivo. 

Fasi delle spese

  1. impegno: la pubblica amministrazione si assume l’obbligo di pagare una certa somma; 
  2. liquidazione: viene individuato il credito e determinato l’ammontare del debito; 
  3. ordinazione: emissione del titolo di spesa con cui gli uffici ordinano il pagamento agli organi esecutivi; 
  4. pagamento: uscita di denaro. 

Il risultato differenziale di bilancio (saldo) è dato dalla somma algebrica fra le entrate e le spese. 

Esistono quattro tipologie di risultati differenziali: 

  • risparmio pubblico: differenza tra il totale delle entrate tributarie ed extratributarie e il totale delle spese correnti: se positivo, misura la quota di risorse correnti destinabili al finanziamento delle spese in conto capitale; se negativo, esprime la quota delle spese correnti da soddisfare ricorrendo all’indebitamento; 
  • saldo netto da finanziare (fabbisogno): differenza tra entrate finali e spese finali: indica la misura in cui le operazioni dello Stato determinano il ricorso al mercato monetario e finanziario; 
  • indebitamento o accreditamento netto: differenza tra il totale di tutte le entrate ed il totale di tutte le spese, escluse le operazioni finanziarie; 
  • ricorso al mercato: differenza tra il totale delle entrate e il totale di tutte le spese aumentate dei prestiti da rimborsare: esprime il totale lordo del finanziamento necessario per coprire il totale complessivo delle spese. 

Documenti di politica economico-finanziaria: 

  • DPEF (documento di programmazione economico-finanziaria): contiene le previsioni macroeconomiche effettuate dal governo e ha lo scopo di consentire al Parlamento di conoscere in anticipo le linee di politica economica e finanziaria del Governo. 
  • DEF (documento di economia e finanza): principale documento di programmazione finanziaria composto tra tre sezioni. 
    • programma di stabilità: descrive il quadro macroeconomico dello Stato, gli obiettivi di finanza pubblica per gli anni successivi e le strategie per raggiungerli; 
    • analisi e tendenze di finanza pubblica: riporta i risultati e le previsioni dei principali settori di spesa e del bilancio e la programmazione delle risorse destinate alla coesione territoriale; 
    • programma nazionale di riforma: contiene l’aggiornamento delle strategie di riforma in relazione al periodo storico-economico in corso; 
  • NADEF (nota di aggiornamento al DEF): aggiornamento delle previsioni economiche e di finanza pubblica grazie a maggiori dati ed informazioni disponibili sull’andamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica.
  • DPB (documento programmatico di bilancio): documento trasmesso all’Unione Europea da parte di ciascun stato membro, il quale contiene l’obiettivo di saldo di bilancio e le proiezioni delle entrate e delle spese. 
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