1. Dal trattato di Maastricht a oggi
L’attuale struttura dell’Unione europea ha origine nel 1992, con la firma del Trattato di Maastricht, il quale ha apportato numerose e significative modifiche a quella che precedentemente era stata la Comunità economica europea (CEE), istituita il 25 marzo 1957 con il Trattato di Roma.
Il Trattato di Maastricht, fu firmato il 7 febbraio 1992, ed entrò in vigore l’1 Novembre 1993, ed è attualmente considerato come l’atto fondativo dell’Unione Europea. Fu ratificato dagli allora dodici paesi delle Comunità Europee, e fu il trattato che in quegli anni permise l’abbandono del principio di cooperazione tra stati sovrani (CEE, CECA ed EURATOM), in favore della loro progressiva integrazione politica ed economica, processo favorito e accelerato anche dalla riunificazione della Germania avvenuta nel 1989.
Inizialmente il trattato conferì il nome Comunità europea alla CEE, e ampliò i criteri di adesione per i membri candidati, attraverso i c.d. criteri di Copenaghen.
I punti principali del Trattato includono:
l’organizzazione in tre pilastri (Unione economica monetaria, politica estera e di sicurezza comune, cooperazione nei settori della giustizia degli affari interni, GAI);
il principio di sussidiarietà: esso delimita l’ambito di azione dell’Unione, la quale può intervenire in tutti gli ambiti dove, per implementare determinate politiche, lo sforzo dei singoli stati non sia sufficiente;
la cittadinanza dell’Unione Europea, che assegna il diritto di residenza in ogni stato membro, il diritto di elettorato attivo e passivo nelle elezioni locali e il diritto di presentare una petizione al Parlamento Europeo sui temi di competenza comunitaria;
la procedura di codecisione del Parlamento Europeo, che allargò ad esso il potere di ratifica degli atti legislativi della Commissione (competenza questa condivisa con il Consiglio Europeo);
il completamento dell’Unione Eco...