1. La poesia d’avanguardia in Europa
All’inizio del XX secolo si sente il bisogno di rinnovare il linguaggio poetico tradizionale, il modo di fare letteratura e il modo di comprendere l’arte: la rivoluzione è causata dall’inquietudine universale della Prima guerra mondiale. Le Avanguardie riescono ad andare contro le tradizioni, a rifiutare ogni influenza colta; ciò che più distingue l’atteggiamento delle Avanguardie è il radicalismo. L’avanguardia è la prima fila di un esercito, il cui compito è quello di attaccare: l’uso della metafora militare traduce bene la tendenza sovversiva di questo movimento, essi spingono l’innovazione delle forme tradizionali fino alla distruzione. Le Avanguardie del primo Novecento sono definite “storiche” e sovvertono i canoni artistici del passato. All’interno delle Avanguardie storiche, in Italia abbiamo il Futurismo; negli altri paesi europei, invece, troviamo il Cubofuturismo in Russia con Vladimir Majakovskij (1893-1930), un movimento che si legherà alle tendenze di sinistra. Il Dadaismo in Svizzera con Tristan Tzara (1896-1963) che andrebbe, in verità, chiamato Dada, dal momento che il movimento nasce in opposizione ai diversi “ismi” che prendono piede all’inizio del Novecento. Il Surrealismo in Francia con André Breton (1896-1966), questo movimento ha tentato di spiegare il funzionamento del subconscio, gettando nuova luce sul fenomeno del sogno.
2. Il Futurismo
Il Futurismo è un vero e proprio movimento a differenza dei crepuscolari che, invece, faranno avvertire nelle loro poesie la fine del tradizionale linguaggio poetico. Si tratta del primo movimento di Avanguardia in Italia, che si sviluppa in particolare a Milano, a Roma (dove nel 1925 si trasferisce lo stesso Marinetti) e a Firenze (a opera di Giovanni Papini e Ardengo Soffici). Il nome Futurismo viene scelto da Filippo Tommaso Marinetti per proiettare l’arte verso tutto...