1. Significato di biotecnologie: biotecnologie antiche e moderne
Le biotecnologie sono applicazioni tecnologiche che utilizzano organismi viventi o loro derivati per realizzare prodotti e processi per usi specifici.
L’uomo ha da sempre utilizzato gli organismi viventi a proprio vantaggio, spesso modificandone anche la struttura genetica. Un esempio è dato dalla produzione di pane, birra e vino. Tutti questi processi sfruttano la fermentazione operata dai lieviti, quindi sono a tutti gli effetti una forma di biotecnologia.
Anche la domesticazione delle piante e degli animali, iniziata nel Neolitico è una forma di biotecnologia che nel corso dei millenni ha modificato la struttura genetica degli organismi. Attraverso gli incroci tra specie diverse e la selezione della progenie che presentava i tratti più favorevoli, il frumento è passato dai 32000 geni della specie originaria ai 96000 geni dell’attuale grano tenero.
Rispetto alle biotecnologie tradizionali, le biotecnologie moderne offrono numerosi vantaggi:
le tecniche basate sull’ingegneria genetica sono più efficaci perché consentono di trasferire solo i geni desiderati;
i geni trasferiti possono provenire da specie anche molto distanti dal punto di vista evolutivo rispetto alla specie ricevente e si generano così varietà impossibili da ottenere con gli incroci tradizionali;
le moderne biotecnologie agiscono in modo mirato e permettono di ottenere le caratteristiche desiderate con un’alterazione genetica minima, spesso limitata a un singolo gene tra le migliaia che compongono il genoma.
La tecnica fondamentale alla base di tutte le applicazioni biotecnologiche moderne è il clonaggio genico.
2. Il clonaggio e le tecniche di base delle biotecnologie
Grazie al clonaggio genico è possibile generare diversi cloni di cellule batteriche, ciascuno dei quali contiene milioni di copie del gene di interesse.
I tipici passa...