1. Dalla struttura al processo sociale
La società può essere definita come una comunità stabilitasi in un preciso territorio che condivide una cultura (l’insieme di valori etici, norme sociali, usanze e linguaggio) e presenta un’identità collettiva che permette ai soggetti di riconoscersi come appartenenti a tale società.
Per cogliere i cambiamenti che si verificano in una società si fa riferimento al concetto di processo sociale. La velocità del mutamento sociale può essere più o meno elevata, ed in base a questo si possono distinguere due tipi di società:
statica (o tradizionale): in questa società prevale la tradizione, per cui i cambiamenti si verificano in modo estremamente lento. Se si pensa a come vivevano le famiglie di agricoltori un paio di migliaia di anni fa e a come vivevano qualche secolo fa, non si evidenziano differenze insormontabili;
dinamica (o moderna): in questa società prevale la modernità, per cui i cambiamenti si verificano in modo estremamente rapido.
In realtà si può affermare che nessuna società sia in sé statica o dinamica, ma ciò che cambia è la velocità con cui si verifica il mutamento, il quale può essere molto lento e di conseguenza impercettibile nella durata della vita di una persona, oppure molto rapido, e quindi più evidente. In Europa tra il sedicesimo ed il diciannovesimo secolo si è verificato un periodo in cui il mutamento è stato molto rapido, dal punto di vista economico, politico, culturale e sociale.
In sociologia si identificano una serie di eventi storici che hanno rivoluzionato la società, definendo una frattura tra la società tradizionale e quella moderna: tra i principali ci sono l’avvento del capitalismo, la rivoluzione industriale e la rivoluzione francese. La società moderna, tuttavia, risulta essere piuttosto disomogenea, e gli antropologi l’hanno classificata come:
sociocentrica: l’identità ed i comportamenti di un soggetto sono determinati dal contesto sociale in cui vive; è la società a...